Accordi per l’innovazione, domande dal 14 gennaio. I chiarimenti del MiMIT

Dopo aver aggiornato, con il Decreto ministeriale 4 settembre 2025, la disciplina degli Accordi per l’innovazione, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha pubblicato le FAQ sui sette temi principali che regolano le agevolazioni in favore di imprese che realizzano interventi di rilevante impatto tecnologico: soggetti, progetti e costi ammissibili, modalità e termini per la presentazione delle domande, istruttoria e valutazione delle domande, agevolazioni concedibili e accordi quadro.

Con questa Misura, lo ricordiamo, il MiMIT mette a disposizione 731 milioni di euro per gli interventi di ricerca e sviluppo di rilevante impatto tecnologico realizzati nell’ambito di accordi stipulati dalle imprese con il Ministero e con le regioni, le province autonome e le altre amministrazioni pubbliche eventualmente interessate.
Le agevolazioni sono rivolte alle imprese che esercitano attività industriali e di trasporto, incluse le imprese artigiane, alle imprese ausiliarie delle precedenti attività, a centri e organismi di ricerca.
Nel dettaglio, 530 milioni sono destinati a iniziative negli ambiti dell’automotive, della competitività industriale nel settore dei trasporti, dei materiali avanzati, della robotica e dei semiconduttori, mentre 201 milioni sono riservati a progetti relativi a tecnologie quantistiche, reti di telecomunicazione, cavi sottomarini, realtà virtuale e aumentata. In tutti i casi, i progetti devono avere un importo compreso tra 5 e 40 milioni.

Per le piccole imprese sono previsti contributi diretti alla spesa fino al 45% delle spese ammissibili, mentre per le medie e grandi imprese il contributo scende rispettivamente al 35% e al 25%. È anche previsto un eventuale finanziamento agevolato entro il 20% delle spese ammissibili.
Per gli organismi di ricerca il contributo sarà pari al 50% per le attività di ricerca industriale e al 25% per quelle di sviluppo sperimentale.

Particolare attenzione è rivolta al Mezzogiorno poiché il 34% delle risorse disponibili è destinato ai progetti realizzati interamente nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Le domande di agevolazione potranno essere presentate dal 14 gennaio 2026 al 18 febbraio 2026, come stabilito dal decreto direttoriale del 27 ottobre scorso, attraverso la piattaforma digitale (https://fondocrescitasostenibile.mcc.it) messa a disposizione da Mediocredito Centrale, gestore della misura.
LMCC specifica che l’ordine temporale di presentazione delle domande non è rilevante per formazione delle graduatorie di ammissione alla fase istruttoria che saranno basate esclusivamente su specifici indicatori di solidità economico-finanziaria.

Le FAQ pubblicate dal Ministero chiariscono, ad esempio, che la collaborazione tra i soggetti proponenti può assumere la forma contrattuale dell’ATS o del RTI, ma che queste sono ammissibili solo come forme contrattuali di collaborazione per la presentazione di un progetto e non possono essere dirette beneficiarie delle agevolazioni.
Sul tema delle sedi si specifica che, ai fini della concessione degli incentivi, rileva l’unità in cui si realizzerà l’iniziativa e non quella legale, se diversa.
Per i soggetti non residenti in Italia, la sede secondaria sul territorio nazionale è richiesta entro la prima erogazione delle agevolazioni. Quanto alle caratteristiche dei progetti ammissibili, il Ministero specifica che le anche attività di realizzazione di prototipi e progetti pilota sono agevolabili purché siano rispettati i parametri previsti dal DM del 4 settembre 2025.  

In tema di cumulabilità degli aiuti si sottolinea che gli incentivi sono fruibili insieme a eventuali altre agevolazioni, a patto che queste ultime non siano considerate aiuti di Stato. In ogni caso il cumulo non può eccedere il limite delle spese e dei costi sostenuti. Infine, si specifica che è possibile agevolare progetti di ricerca e sviluppo anche nelle aree in cui le Amministrazioni locali non abbiano sottoscritto Accordi quadro, “nei limiti delle risorse finanziarie disponibili per il territorio nazionale”.

Tutti i dettagli sono consultabili nella nostra SCHEDA DI SINTESI

Slides della Direzione Generale per gli incentivi alle imprese

Pubblicato il 4 Dicembre, 2025