“Dal 15 di ottobre sarà operativa la piattaforma che il ministero del Lavoro gestisce insieme a Invitalia per la promozione dell’autoimpiego e dell’autoimprenditorialità”. Lo ha annunciato il ministro al Lavoro Marina Calderone, che ha spiegato: “Il governo mette a disposizione un miliardo di euro su questo percorso, per costruire nuova impresa giovanile, nuovi studi professionali, nuove società tra professionisti, per dare ai giovani che vogliono mettersi in gioco anche sul fronte del lavoro autonomo, l’opportunità di farlo anche creando delle startup innovative che noi accompagneremo anche con dei supporti formativi e di tutoraggio che siano ad hoc”.
Il decreto 11 luglio 2025 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali che disciplina criteri e modalità attuative degli esoneri Autoimpiego e Resto al SUD, previsti dagli articoli 17 e 19 del Decreto Coesione è stato pubblicato, come vi avevamo annunciato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 193 del 21 agosto 2025.
L’obiettivo della Misura, che sarà gestita da Invitalia, è sostenere l’avvio di nuove attività autonome e imprese, con particolare attenzione ai giovani in cerca di occupazione attraverso due distinti programmi:
- ACN – Autoimpiego Centro-Nord, rivolto alle iniziative con sede nelle regioni del Centro e del Nord Italia,
- RSUD – Resto al Sud 2.0, destinato a quelle attive nel Mezzogiorno.
Beneficiari delle agevolazioni sono i giovani under 35 che, alternativamente:
- risultano inoccupati, inattivi o disoccupati, ivi inclusi coloro che si trovano in condizione di marginalità, di vulnerabilità sociale o di discriminazione, così come definita dal PN GDL;
- sono disoccupati GOL, ivi inclusi coloro che si trovano in condizione di marginalità, di vulnerabilità sociale o di discriminazione, così come definita dal PN GDL.
Il contributo è concesso sotto forma di voucher a fondo perduto fino al 100% dell’investimento, con limiti diversi a seconda dell’area geografica:
- fino a 30.000 euro per il Centro-Nord, elevabili a 40.000 euro in caso di investimenti in innovazione, digitalizzazione o sostenibilità ambientale;
- fino a 40.000 euro per il Mezzogiorno, elevabili a 50.000 euro con le stesse finalità.
Sono esclusi i costi per consulenze legali, fiscali o per la semplice presentazione della domanda, così come quelli relativi a materie prime, personale, utenze, locazioni, terreni e immobili non funzionali. Ammesse invece consulenze tecniche erogate da enti del terzo settore, nel limite del 30% del programma di investimento. Le spese devono essere sostenute entro 16 mesi dalla concessione, prorogabili fino a un massimo di 20 mesi.
Chi percepisce la NASpI può richiederne l’erogazione in un’unica soluzione e cumularla con il contributo a fondo perduto, creando così un capitale iniziale per l’avvio dell’attività.
Le iniziative ammissibili devono essere avviate nei 30 giorni precedenti la presentazione della domanda di incentivo risultare inattive alla data di presentazione e riguardare attività di lavoro autonomo, imprese individuali, società, cooperative o studi professionali. Non sono ammesse iniziative che derivino dalla semplice riapertura di attività cessate nei sei mesi precedenti con lo stesso codice Ateco.
Le iniziative economiche devono essere finalizzate all’avvio di attività:
- di lavoro autonomo mediante apertura di partita IVA;
- di impresa individuale regolarmente iscritta al registro delle imprese;
- di impresa in forma societaria, regolarmente iscritta al registro delle imprese, nelle seguenti forme giuridiche: società in nome collettivo; società in accomandita semplice; società a responsabilità limitata; società cooperativa;
- libero-professionali anche nella forma di società tra professionisti.
Più in dettaglio, per l’incentivo Resto al SUD possono chiedere i contributi le iniziative economiche la cui sede operativa è ubicata nei territori delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Anche in questo caso, il contributo può essere richiesto in forma di voucher pari al 100% dell’investimento da realizzare ed entro il limite di 40.000 euro per singola iniziativa economica (elevati a 50.000 euro nel caso di acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o di beni diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico). Il decreto elenca le spese ammissibili.
In alternativa, le iniziative economiche possono richiedere un contributo a fondo perduto per la realizzazione di programmi di investimento organici e funzionali. Per i programmi di investimento di importo complessivo fino a 120.000 euro il contributo può essere concesso fino al 75% del programma di investimento ammesso. Per i programmi di investimento di importo superiore a 120.000 euro e non superiore a 200.000 eruo, il contributo può essere concesso fino al 70% del programma di investimento ammesso.
Il decreto disciplina le modalità di presentazione delle domande e la procedura per l’erogazione.
Per quanto riguarda l’Incentivo Autoimpiego, invece, possono essere richiesti contributi per iniziative da svolgere nelle seguenti regioni: Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Umbria e Marche.
Il contributo può essere richiesto in forma di voucher pari al 100% dell’investimento da realizzare ed entro il limite di euro 30.000,00 per singola iniziativa economica (elevati a 40.000 euro nel caso di acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o di beni diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico). Il decreto elenca le spese ammissibili.
In alternativa, le iniziative economiche possono richiedere un contributo a fondo perduto per la realizzazione di programmi di investimento organici e funzionali.
Ciascuna iniziativa agevolata beneficia inoltre, inscindibilmente, del contributo concesso di servizi di tutoring del valore di euro 5.000,00 finalizzati alla corretta fruizione delle agevolazioni e allo sviluppo delle competenze organizzativo-gestionali dei soggetti beneficiari. I servizi di tutoring concorrono, sommati al contributo, a determinare l’importo complessivo dell’agevolazione e sono concessi nell’ambito del regolamento de minimis.
La procedura di presentazione delle domande è a sportello e può essere attivata sia da persone fisiche sia da soggetti giuridici. Un provvedimento ministeriale definirà le date di apertura e chiusura, i moduli di domanda e la documentazione da allegare. Come detto, la gestione è affidata a Invitalia, che si occupa dell’istruttoria, della concessione e dell’erogazione dei contributi, oltre a fornire servizi di tutoraggio. L’Ente Nazionale per il Microcredito garantisce formazione e accompagnamento, mentre Sviluppo Lavoro Italia coordina le attività di promozione e raccordo con centri per l’impiego e camere di commercio.

