Fondo per la sovranità alimentare, AGEA ridefinisce i termini di accesso ai contributi: domande al via da oggi

Con le Istruzioni Operative n. 51 del 23 maggio 2025 AGEA ha differito i termini di presentazione della domanda di sostegno previsto dal Fondo per la sovranità alimentare, destinato alla copertura degli interessi passivi sui finanziamenti contratti dalle imprese dei settori agricoltura, pesca e acquacoltura.

Le domande potranno essere presentate da oggi, 26 maggio, e fino al 15 settembre 2025.
A disposizione, per il triennio 2024-2026, 21 milioni di euro del Fondo per la sovranità alimentare.

Il decreto del Ministero dell’Agricoltura del 30 dicembre 2024, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 55 del 7 marzo 2025, stabilisce le regole e le procedure per l’erogazione del sostegno finanziario previsto dal Fondo per la sovranità alimentare.

Questo strumento economico è stato concepito per rafforzare il comparto agricolo e agroalimentare italiano, sostenendo iniziative volte a:

  • tutelare e valorizzare i prodotti alimentari italiani di qualità,
  • ridurre i costi di produzione per le imprese del settore,
  • supportare le filiere agricole,
  • gestire situazioni di crisi di mercato,
  • garantire stabilità nelle scorte e negli approvvigionamenti alimentari.

Possono accedere ai contributi le aziende attive nei settori agricolo, della pesca e dell’acquacoltura che, al momento della presentazione della richiesta, soddisfano i seguenti requisiti:

  • abbiano la propria sede legale in Italia, siano formalmente costituite e iscritte nel registro delle imprese. Per le aziende agricole, è inoltre necessario risultare registrate nella sezione speciale come impresa agricola “attiva”, piccolo imprenditore agricolo o coltivatore diretto, con tale status riconosciuto al 31 dicembre 2021;
  • rientrino, nel caso delle imprese agricole, nella categoria di “agricoltori in attività”;
  • abbiano stipulato una polizza assicurativa a copertura dei danni alle produzioni, alle strutture, alle infrastrutture e agli impianti produttivi, derivanti da calamità naturali, eventi eccezionali, condizioni meteorologiche assimilabili a disastri naturali, fenomeni di portata catastrofica, malattie epidemiche negli animali, organismi nocivi per le colture e danni causati da specie protette;
  • non appartengano alle categorie di soggetti che abbiano ricevuto aiuti economici dalla Commissione europea dichiarati illegali o incompatibili, senza averli restituiti o depositati su un conto vincolato;
  • abbiano sottoscritto un contratto di finanziamento bancario conforme ai criteri stabiliti dal presente decreto.

A seguito dell’approvazione del finanziamento e della stipula del relativo contratto, viene riconosciuto un contributo sugli interessi, calcolato in base a una percentuale che può arrivare fino al 50% del tasso annuo nominale applicato dall’istituto di credito al prestito concesso.

L’ammontare massimo dell’aiuto concedibile a ciascun beneficiario deve rispettare i vigenti massimali del regime de minimis agricolo per le imprese agricole e della pesca e dell’acquacoltura.
L’importo complessivo degli aiuti “de minimis” concessi da uno Stato membro a un’impresa unica
agricola non può superare 50.000,00 EUR nell’arco di tre anni, mentre l’importo complessivo degli aiuti “de minimis” concessi da uno Stato membro a un’impresa unica della pesca e dell’acquacoltura non può superare 40.000,00 EUR nell’arco di tre anni.

Pubblicato il 26 Maggio, 2025